lunedì 23 luglio 2012

Summer Holidays

Ciao Ragazze!
Vado in vacanza e per un po' non potrò farvi compagnia.
Ci vediamo presto!

sabato 21 luglio 2012

Venerdì in cucina: Pizza Finta

Sempre per la serie: è estate, cuciniamo solo se è indispensabile....
Ecco a voi la Pizza Finta!
Cosa Compro:
1 Melanzana
2 Patate
1 Cipolla
3 Uova
Parmigiano
Salsa di Pomodoro
Vari tipi di formaggi
Pepe nero
Sale
Come la Faccio:
Affetto la cipolla e la faccio soffriggere in olio extra vergine d'oliva
Pelo le patate, le taglio a cubetti e le aggiungo alla cipolla.
Una volta pronte le patate, friggo la melanzana ridotta a cubetti.
Accendo il forno a 180°
Lascio raffreddare patate e melanzana e nel frattempo sbatto 3 uova.
Vi  aggiungo il pepe nero, le verdure e il parmigiano.
Verso il composto in una teglia, appiattendolo bene.
Aggiungo 5/6 cucchiai di pomodoro in superficie e il formaggio a fettine.
Inforno per circa 20/30 minuti: è pronto quando il formaggio inizia a fondere.
Buon Appetito!

giovedì 19 luglio 2012

Caro Papà.

 Photo: Paolo vive!

Il primo pomeriggio di quel 23 maggio studiavo a casa dei miei genitori, preparavo l’esame di diritto commerciale, ero esattamente allo “zenit” del mio percorso universitario. Mio padre era andato, da solo e a piedi, eludendo come solo lui sapeva fare i ragazzi della scorta, dal barbiere Paolo Biondo, nella via Zandonai, dove nel bel mezzo del “taglio” fu raggiunto dalla telefonata di un collega che gli comunicava dell’attentato a Giovanni Falcone lungo l’autostrada Palermo-Punta Raisi.

Ricordo bene che mio padre, ancora con tracce di schiuma da barba sul viso, avendo dimenticato le chiavi di casa bussò alla porta mentre io ero già pietrificato innanzi la televisione che in diretta trasmetteva le prime notizie sull’accaduto. Aprii la porta ad un uomo sconvolto, non ebbi il coraggio di chiedergli nulla né lui proferì parola.
 Si cambiò e raccomandandomi di non allontanarmi da casa si precipitò, non ricordo se accompagnato da qualcuno o guidando lui stesso la macchina di servizio, nell’ospedale dove prima Giovanni Falcone, poi Francesca Morvillo, gli sarebbero spirati tra le braccia. Quel giorno per me e per tutta la mia famiglia segnò un momento di non ritorno. Era l’inizio della fine di nostro padre che poco a poco, giorno dopo giorno, fino a quel tragico 19 luglio, salvo rari momenti, non sarebbe stato più lo stesso, quell’uomo dissacrante e sempre pronto a non prendersi sul serio che tutti conoscevamo.

Ho iniziato a piangere la morte di mio padre con lui accanto mentre vegliavamo la salma di Falcone nella camera ardente allestita all’interno del Palazzo di Giustizia. Non potrò mai dimenticare che quel giorno piangevo la scomparsa di un collega ed amico fraterno di mio padre ma in realtà è come se con largo anticipo stessi già piangendo la sua.
Dal 23 maggio al 19 luglio divennero assai ricorrenti i sogni di attentati e scene di guerra nella mia città ma la mattina rimuovevo tutto, come se questi incubi non mi riguardassero e soprattutto non riguardassero mio padre, che invece nel mio subconscio era la vittima. Dopo la strage di Capaci, eccetto che nei giorni immediatamente successivi, proseguii i miei studi, sostenendo gli esami di diritto commerciale, scienze delle finanze, diritto tributario e diritto privato dell’economia. In mio padre avvertivo un graduale distacco, lo stesso che avrebbero percepito le mie sorelle, ma lo attribuivo (e giustificavo) al carico di lavoro e di preoccupazioni che lo assalivano in quei giorni. Solo dopo la sua morte seppi da padre Cesare Rattoballi che era un distacco voluto, calcolato, perché gradualmente, e quindi senza particolari traumi, noi figli ci abituassimo alla sua assenza e ci trovassimo un giorno in qualche modo “preparati” qualora a lui fosse toccato lo stesso destino dell’amico e collega Giovanni.

La mattina del 19 luglio, complice il fatto che si trattava di una domenica ed ero oramai libero da impegni universitari, mi alzai abbastanza tardi, perlomeno rispetto all’orario in cui solitamente si alzava mio padre che amava dire che si alzava ogni giorno (compresa la domenica) alle 5 del mattino per “fottere” il mondo con due ore di anticipo. In quei giorni di luglio erano nostri ospiti, come d’altra parte ogni estate, dei nostri zii con la loro unica figlia, Silvia, ed era proprio con lei che mio padre di buon mattino ci aveva anticipati nel recarsi a Villagrazia di Carini dove si trova la residenza estiva dei miei nonni materni e dove, nella villa accanto alla nostra, ci aveva invitati a pranzo il professore “Pippo” Tricoli, titolare della cattedra di Storia contemporanea dell’Università di Palermo e storico esponente dell’Msi siciliano, un uomo di grande spessore culturale ed umano con la cui famiglia condividevamo ogni anno spensierate stagioni estive.
 Mio padre, in verità, tentò di scuotermi dalla mia “loffia” domenicale tradendo un certo desiderio di “fare strada” insieme, ma non ci riuscì. L’avremmo raggiunto successivamente insieme agli zii ed a mia madre. Mia sorella Lucia sarebbe stata impegnata tutto il giorno a ripassare una materia universitaria di cui avrebbe dovuto sostenere il relativo esame il giorno successivo (cosa che fece!) a casa di una sua collega, mentre Fiammetta, come è noto, era in Thailandia con amici di famiglia e sarebbe rientrata in Italia solo tre giorni dopo la morte di suo padre.
Non era la prima estate che, per ragioni di sicurezza, rinunciavamo alle vacanze al mare; ve ne erano state altre come quella dell’85, quando dopo gli assassini di Montana e Cassarà eravamo stati “deportati” all’Asinara, o quella dell’anno precedente, nel corso della quale mio padre era stato destinatario di pesanti minacce di morte da parte di talune famiglie mafiose del trapanese. Ma quella era un’estate particolare, rispetto alle precedenti mio padre ci disse che non era più nelle condizioni di sottrarsi all’apparato di sicurezza cui, soprattutto dolo la morte di Falcone, lo avevano sottoposto, e di riflesso non avrebbe potuto garantire a noi figli ed a mia madre quella libertà di movimento che negli anni precedenti era riuscito ad assicurarci.

Così quell’estate la villa dei nonni materni, nella quale avevamo trascorso sin dalla nostra nascita forse i momenti più belli e spensierati, era rimasta chiusa. Troppo “esposta” per la sua adiacenza all’autostrada per rendere possibile un’adeguata protezione di chi vi dimorava. Ricordo una bellissima giornata, quando arrivai mio padre si era appena allontanato con la barchetta di un suo amico per quello che sarebbe stato l’ultimo bagno nel “suo” mare e non posso dimenticare i ragazzi della sua scorta, gli stessi di via D’Amelio, sulla spiaggia a seguire mio padre con lo sguardo e a godersi quel sole e quel mare.
Anche il pranzo in casa Tricoli fu un momento piacevole per tutti, era un tipico pranzo palermitano a base di panelle, crocché, arancine e quanto di più pesante la cucina siciliana possa contemplare, insomma per stomaci forti. Ricordo che in Tv vi erano le immagini del Tour de France ma mio padre, sebbene fosse un grande appassionato di ciclismo, dopo il pranzo, nel corso del quale non si era risparmiato nel “tenere comizio” come suo solito, decise di appisolarsi in una camera della nostra villa. In realtà non dormì nemmeno un minuto, trovammo sul portacenere accanto al letto un cumulo di cicche di sigarette che lasciava poco spazio all’immaginazione.

Dopo quello che fu tutto fuorché un riposo pomeridiano mio padre raccolse i suoi effetti, compreso il costume da bagno (restituitoci ancora bagnato dopo l’eccidio) e l’agenda rossa della quale tanto si sarebbe parlato negli anni successivi, e dopo avere salutato tutti si diresse verso la sua macchina parcheggiata sul piazzale limitrofo le ville insieme a quelle della scorta. Mia madre lo salutò sull’uscio della villa del professore Tricoli, io l’accompagnai portandogli la borsa sino alla macchina, sapevo che aveva l’appuntamento con mia nonna per portarla dal cardiologo per cui non ebbi bisogno di chiedergli nulla. Mi sorrise, gli sorrisi, sicuri entrambi che di lì a poche ore ci saremmo ritrovati a casa a Palermo con gli zii.
Ho realizzato che mio padre non c’era più mentre quel pomeriggio giocavo a ping pong e vidi passarmi accanto il volto funereo di mia cugina Silvia, aveva appena appreso dell’attentato dalla radio. Non so perché ma prima di decidere il da farsi io e mia madre ci preoccupammo di chiudere la villa. Quindi, mentre affidavo mia madre ai miei zii ed ai Tricoli, sono salito sulla moto di un amico d’infanzia che villeggia lì vicino ed a grande velocità ci recammo in via D’Amelio.

Non vidi mio padre, o meglio i suoi “resti”, perché quando giunsi in via D’Amelio fui riconosciuto dall’allora presidente della Corte d’Appello, il dottor Carmelo Conti, che volle condurmi presso il centro di Medicina legale dove poco dopo fui raggiunto da mia madre e dalla mia nonna paterna. Seppi successivamente che mia sorella Lucia non solo volle vedere ciò che era rimasto di mio padre, ma lo volle anche ricomporre e vestire all’interno della camera mortuaria. Mia sorella Lucia, la stessa che poche ore dopo la morte del padre avrebbe sostenuto un esame universitario lasciando incredula la commissione, ci riferì che nostro padre è morto sorridendo, sotto i suoi baffi affumicati dalla fuliggine dell’esplosione ha intravisto il suo solito ghigno, il suo sorriso di sempre; a differenza di quello che si può pensare mia sorella ha tratto una grande forza da quell’ultima immagine del padre, è come se si fossero voluti salutare un’ultima volta.

La mia vita, come d’altra parte quella delle mie sorelle e di mia madre, è certamente cambiata dopo quel 19 luglio, siamo cresciuti tutti molto in fretta ed abbiamo capito, da subito, che dovevamo sottrarci senza “se” e senza “ma” a qualsivoglia sollecitazione ci pervenisse dal mondo esterno e da quello mediatico in particolare. Sapevamo che mio padre non avrebbe gradito che noi ci trasformassimo in “familiari superstiti di una vittima della mafia”, che noi vivessimo come figli o moglie di ….., desiderava che noi proseguissimo i nostri studi, ci realizzassimo nel lavoro e nella vita, e gli dessimo quei nipoti che lui tanto desiderava. A me in particolare mi chiedeva “Paolino” sin da quando avevo le prime fidanzate, non oso immaginare la sua gioia se fosse stato con noi il 20 dicembre 2007, quando è nato Paolo Borsellino, il suo primo e, per il momento, unico nipote maschio.

Oggi vorrei dire a mio padre che la nostra vita è sì cambiata dopo che ci ha lasciati ma non nel senso che lui temeva: siamo rimasti gli stessi che eravamo e che lui ben conosceva, abbiamo percorso le nostre strade senza “farci largo” con il nostro cognome, divenuto “pesante” in tutti i sensi, abbiamo costruito le nostre famiglie cui sono rivolte la maggior parte delle nostre attenzioni come lui ci ha insegnato, non ci siamo “montati la testa”, rischio purtroppo ricorrente quando si ha la fortuna e l’onore di avere un padre come lui, insomma siamo rimasti con i piedi per terra. E vorrei anche dirgli che la mamma dopo essere stata il suo principale sostegno è stata in questi lunghi anni la nostra forza, senza di lei tutto sarebbe stato più difficile e molto probabilmente nessuno di noi tre ce l’avrebbe fatta.

Mi piace pensare che oggi sono quello che sono, ossia un dirigente di polizia appassionato del suo lavoro che nel suo piccolo serve lo Stato ed i propri concittadini come, in una dimensione ben più grande ed importante, faceva suo padre, indipendentemente dall’evento drammatico che mi sono trovato a vivere.
D’altra parte è certo quello che non sarei mai voluto diventare dopo la morte di mio padre, una persona che in un modo o nell’altro avrebbe “sfruttato” questo rapporto di sangue, avrebbe “cavalcato” l’evento traendone vantaggi personali non dovuti, avrebbe ricoperto cariche o assunto incarichi in quanto figlio di …. o perché di cognome fa Borsellino. A tal proposito ho ben presente l’insegnamento di mio padre, per il quale nulla si doveva chiedere che non fosse già dovuto o che non si potesse ottenere con le sole proprie forze. Diceva mio padre che chiedere un favore o una raccomandazione significa mettersi nelle condizioni di dovere essere debitore nei riguardi di chi elargisce il favore o la raccomandazione, quindi non essere più liberi ma condizionati, sotto il ricatto, fino a quando non si restituisce il favore o la raccomandazione ricevuta.

Ai miei figli, ancora troppo piccoli perché possa iniziare a parlargli del nonno, vorrei farglielo conoscere proprio tramite i suoi insegnamenti, raccontandogli piccoli ma significativi episodi tramite i quali trasmettergli i valori portanti della sua vita.

Caro papà, ogni sera prima di addormentarci ti ringraziamo per il dono più grande, il modo in cui ci hai insegnato a vivere.

Manfredi Borsellino

( La testimonianza del figlio del giudice – pubblicata per gentile concessione dell’editore – chiude il libro “Era d’estate”, curato dai giornalisti Roberto Puglisi e Alessandra Turrisi- Pietro Vittorietti editore).

mercoledì 18 luglio 2012

La mia casa a colori forti - My plein color house

Mi piacciono i colori accesi, contrastanti, e penso che potrebbe essere molto bello permettermi il lusso di ritinteggiare ogni anno e togliermi lo sfizio di usare tutta la palette cromatica.
Come le scale di quest'ingresso, allegre e frizzanti:
 O il colore delle pareti di questo studio, irrimediabilmente maschile e di gran fascino:
O il bianco gesso di questo bagno, che però mi spinge a chiedermi se significherebbe passare tutta la vita a pulire anche il minimo capello caduto a terra:
E mentre parliamo di colore e cambiamenti, sarebbe interessante anche poter cambiare tapezzeria del letto ogni volta che mi stufa...
Voi siete per il neutro o per i colori?

martedì 17 luglio 2012

Il Martedì del Matrimonio - Tuesday's Wedding

Sapete che facciamo oggi?
Ci sposiamo in riva al mare!
A piedi nudi sulla sabbia in attesa del tramonto.
Abbiamo già mandato le partecipazioni e tutti si sono stupiti perché sono originali.
E i complimenti continueranno a cena, la mise en place è stata curata fin nei minimi dettagli.
Fino alla meraviglia spontanea che questa splendida torta susciterà.
Se fosse mia, la farcirei con marmellata di mirtilli e ricotta.
E voi?

lunedì 16 luglio 2012

La paturnia del lunedì - Monday's question


                                                                              Link

Io odio il dentista. 
Purtroppo sto per andarci.
Ma odio farlo.
Aiuto!

sabato 14 luglio 2012

Saturday Fashion

 

Oggi ci vestiamo per andare a fare una bella passeggiata al tramonto, vicino al mare, sul molo.
Pronte?


venerdì 13 luglio 2012

Venerdì in cucina: Crema fredda di piselli

Buongiorno!
Vi ringrazio molto per la partecipazione accorata al mio appello lanciato sul post di ieri. 
In effetti, la disamina su quanto occorrerebbe restare bilanciati tra il dare e l'avere non riguarda il mondo dei blog (non ancora, almeno), ma una condizione lavorativa che vorrebbe trasportarmi ancora più lontano rispetto al già notevole "lontano" in cui mi trovo adesso.
Siete comunque magnifiche.
Per questo vi presto la ricetta della crema fredda di piselli che ho fatto appoggiandomi totalmente a Natalia.
E' interessante perchè si mangia a temperatura ambiente ed io vi ho aggiunto del formaggio caprino, per insaporirla ancora di più.
Fatemi sapere se la provate e se vi piace.



giovedì 12 luglio 2012

Memento


Bisogna cercare di non eccedere. 
Nel bene, nel male.
Nella collera, nel perdono.
Non si deve sempre porgere l'altra guancia.
Non si devono sempre sbattere le porte in faccia alle persone.
Bisogna che mai, MAI si perda di vista il primario bene: se stessi.
Prima la mia felicità, poi posso aiutare tutti gli altri ad essere felici.
Non ci sono santi o diavoli a questo mondo.
Ci sono io. 
 E come me ce ne sono tanti altri.
Allora perché il post di ieri non ha ricevuto commenti?

mercoledì 11 luglio 2012

La mia casa geografica - My geographic house

Ormai avrete capito che vivo altrove.
Questo ha sviluppato in me una sottile passione per il décor con le carte geografiche.
Ed ecco una carrellata della mia collezione personale, spero ne godiate quanto me.





 Link
Quest'ancora in fil di ferro è in assoluto in cima alla lista dei miei desideri!

martedì 10 luglio 2012

Il Martedì del Matrimonio - Tuesday's Wedding

 Nonostante il caldo insopportabile la gente si sposa comunque, e se non si è tra i protagonisti del fatidico giorno, truccarsi, vestirsi, incravattarsi e andare dal parrucchiere è un vero supplizio. Sarebbe quindi opportuno tenere il ricevimento in un ristorante che abbia un bel cortile esterno, dove poter allestire angoli di prelibatezze, all'ombra dei fiori, al tramonto, e far si che gli ospiti possano respirare e sentirsi meno oppressi dalla calura.
 Ci sono tanti modi di rendere indimenticabile per gli invitati il giorno del matrimonio.


L'importante è avere cura dei dettagli e non rinunciare a dare il proprio tocco di stile.


E che champagne sia.....
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lunedì 9 luglio 2012

La paturnia del lunedì - Monday's question






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Buongiorno e buon lunedì!
Oggi la paturnia è all'apparenza semplice ma molto molto complessa, in realtà.
Posto che stiamo per parlare di caffè, quello espresso, fatto coi grani del caffè brasiliani tostati mentre tutti ballano la samba (vedi qui per rinfrescare il ricordo anni '80), quello che si gusta con la cremina color nocciola che si fa talmente densa da non far cadere giù nemmeno un granello di zucchero....
Posto che principalmente io consumo il caffè Kimbo, il caffè Passalacqua e quando mi trovo all'estero l'offerta dei supermercati è generalmente bassissima, quindi consumo l'Illy oppure il Lavazza.
Voi, il caffè lo zuccherate o no?
 **
p.s. Seppur citando le marche, mai alcun pacco regalo da parte di aziende produttrici di caffè arrivò a casa mia. Quindi il mio giudizio non è falsato né subliminalmente indotto da nessuno!

sabato 7 luglio 2012

Saturday Fashion


Anto'...... Fa caldo!!
Fa caldissimo anche qui (un bel po' più a sud del mio Sud).
Però che si deve fare? Va bene stare in costume tutto il giorno anche perché il mare è a 20 passi da dove mi trovo, ma arriva la sera e  dopo una bella doccia ed un infernale colpo di phon bisogna vestirsi e uscire. Ora capisco bene perché le antiche greche indossavano il peplo e tenevano i capelli raccolti: si muore di caldo!!!!!!!
A proposito, sto cercando un peplo vero, per me (non si sa mai...)
 

venerdì 6 luglio 2012

Venerdì in cucina: Tabulè di verdure e sgombro

Buon Venerdì!
Oggi è giorno di cucina e quindi vi propino un'altra bella ricettina, giusta per l'estate perché si mangia tiepida o fredda. Se ne avanza, va bene anche per il pranzo del giorno dopo.
Cosa compro
1 bicchiere d'acqua
1 bicchiere di couscous
3 zucchine piccole
3 patate piccole
7/8 pomodorini datterini o ciliegini
1 confezione di sgombro in scatola
Mais q.b.
Foglioline di menta q.b.
Sale
Come lo faccio
Spunto e raschio le zucchine, le affetto e le faccio grigliare.
Metto a bollire le patate già sbucciate.
Faccio bollire un bicchiere d'acqua.
 La verso in un capace recipiente dove ho già messo un bicchiere di couscous.
Mescolo per bene e una volta che l'acqua è stata assorbita, aggiungo olio extravergine d'oliva.
Continuo a sgranare il couscous.
Aggiungo le zucchine, le patate tagliate a dadini, il mais e lo sgombro.
Affetto i pomodorini a rondelline e aggiungo anche loro.
Spezzetto qualche fogliolina di menta  e mescolo salando.
A piacere, aggiungere del formaggio tipo feta.
Buon Appetito!


giovedì 5 luglio 2012

Sagge parole di Sicilia - Sicilian's words of wisdom

Il giovedì è libero.
Un po' di saggezza antica, tanto per scherzare... o no?
"Mi cuntentu vidiri a me figghiu mortu abbasta ca viru a me nora scuntenta."


E mentre voi passate il tempo a tradurre le parole di questo arguto proverbio (l'ho trovato e non mi sono saputa trattenere dal ridere a crepapelle e non ho resistito a pubblicarlo, vogliate gradire il pensiero), io vi delizio con uno Sean Connery d'annata.

martedì 3 luglio 2012

Il Martedì del Matrimonio - Tuesday's Wedding

Il martedì del matrimonio, idee e piccoli spunti per rendere unico il giorno più bello della nostra vita.

Per avere la soddisfazione di poter dire: "L'ho fatto io!"

Per poter avere la soddisfazione di farsi fare i complimenti dagli invitati.

Link

Per avere delle foto ricche di particolari immortalati e momenti che dureranno per sempre!

lunedì 2 luglio 2012

La Paturnia del Lunedì - Monday's Question



 Link
Io ho tutto questo.
Me l'hanno regalato i miei genitori quando sono nata a Siracusa.
I miei l'hanno ricevuto in dono prima di me dai miei nonni e così via, indietro nel tempo.
Io ho tutto questo, una meraviglia dell'Unesco, un caldo che ti vorresti strappare la pelle, una mitezza che vorresti morirci dentro, colori del cielo rubati ad una tavolozza.
Io ho tutte le gioie per il mio palato, dolci e salate.
Io ho tanti affetti, tanti occhi amici, tanti sorrisi da ricevere e da dare.
Io ho un eredità pesante da portare addosso: scelte politiche sbagliate, mafia, violenza, indolenza.
Ma sono una donna del Sud e lo spirito dei miei antenati che mi scorre nelle vene mi dice "Alza la testa, non perdere la tua dignità, ama questa terra sempre, difendila, non tradirla".
Sono una donna del Sud e non so scendere a compromessi.
Non è vero che "Una faccia, una razza" (per chi coglie il richiamo...).
Non è vero che mi deve piacere per forza il paese dove adesso abito.
Non è vero che il Mediterraneo è uguale dappertutto.
Non è vero che le olive hanno lo stesso sapore, non è vero che  ci si abitua a ciò che non si ama.
La mia paturnia di oggi è questa: sono libera o no di dire che non mi piace vivere in Grecia?
Ipocritamente bisogna per forza dire quant'è bella?
Bella è bella, certo. Chi può metterlo in dubbio?
Ma non è mia, non mi appartiene e non mi apparterrà mai.
Devo per forza essere cittadina del mondo?
Devo globalizzarmi e sentirmi marchiata se amo così tanto le mie radici da non riuscire ad estirparle nemmeno con tutta la forza del mondo?
Devo sorridere beotamente ogni volta che qualcuno mi chiede da dove vengo e dopo aver ottenuto la mia risposta mi dice: "ah! Sicilia, Mafia!"
Devo lasciare che solo gli altri vedano i difetti del mio paese e chiudere gli occhi davanti le assurdità che ci sono qui?
Mi rispondo da sola: no, non devo.
Tutto qui!
Fortuna che tra poco vado ad abbracciare la mia adorata Siracusa...